Inserzione pubblicitaria informativa a cura del
Dott. Mirco Arcangeli Commercialista
Catania – Milano
Il Credito d’imposta per investimenti pubblicitari, che finalmente aveva trovato un avvio nel 2018 per gli investimenti effettuati nel 2017 e nel 2018, resta ora orfano di risorse. Il governo giallo-verde non intende al momento rifinanziarlo.
Ringraziamo tutti per il “cambiamento”.
Infatti, forza di bloccare tutto, si bloccano anche le cose che servono.
Secondo i dati governativi nel 2018: “sono state presentate 6.781 istanze, delle quali l’88% pervenute da piccole e medie imprese, da micro-imprese e da start-up innovative. La misura ha incontrato il gradimento degli operatori economici, per i quali è certamente apprezzabile poter investire in pubblicità con la prospettiva di una parziale compensazione fiscale. Le istanze presentate generano un fabbisogno finanziario ampiamente superiore agli stanziamenti che la legge ha finalizzato a questa misura per l’anno 2018 (€ 12.500.000 per gli investimenti pubblicitari incrementali su radio e televisioni locali, ed € 30.000.000 per gli investimenti incrementali sulla stampa, cartacea e online) per cui le compensazioni che potranno essere riconosciute a ciascuno deriveranno dal riparto percentuale che è stato operato tra fabbisogno e stanziamento.”
Una boccata di ossigeno per tutto il sistema editoriale e per il sistema economico, che ora si chiude.
La legge di bilancio 2019 ha modificato l’articolo 57bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, l’articolo 1, comma 762, della legge di bilancio per l’anno 2019 (Legge 30-12-2018 n.145), chiarendo che le agevolazioni fiscali ivi previste sono concesse ai sensi e nei limiti della normativa europea in materia di aiuti “de minimis”, ma non ha stanziato alcuna risorsa.
L’inoltro telematico della comunicazione preventiva, con la quale viene richiesto il bonus al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio, si sarebbe dovuta trasmettere entro il 31 di marzo per l’anno 2019.
Il canale telematico però risulta chiuso poiché non sono state stanziate le risorse per questa misura. Ennesima delusione.
Sicuramente le elezioni europee ci aiuteranno a sbloccare ciò che prima viene appositamente bloccato da questo disastroso governo di inetti ed incompetenti, poiché l’appetito elettorale rappresenta l’unica leva del populismo che ci avvolge.
Sintesi del credito d’imposta sugli investimenti in pubblicità
È un credito d’imposta sugli investimenti incrementali in campagne pubblicitarie effettuate sui seguenti mezzi di informazione: stampa (locale, nazionale, cartacea o digitale), sia quotidiani che periodici, purché si tratti di editori iscritti al Tribunale oppure al ROC, radio o tv, purché siano emittenti radiofoniche o televisive locali iscritte al ROC. Il credito è pari al 75% dell’incremento degli acquisti di spazi pubblicitari o inserzioni commerciali effettuati nel corso dell’anno rispetto agli investimenti che lo stesso soggetto ha effettuato sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente.
Il bonus può essere richiesto da liberi professionisti, imprenditori ed enti non commerciali.
Per le Pmi o startup innovative la percentuale del credito d’imposta è del 90%. Se le somme prenotate superano quelle messe a disposizione, si farà il riparto.
Al momento quindi la misura è bloccata, ma speriamo che a ridosso delle prossime elezioni qualcosa si muova e si sblocchi. Anche per questo meditiamo bene sul come votare.
Dott. Mirco Arcangeli
Commercialista in Catania